venerdì 29 gennaio 2010

Chi non lavora non fa l'amore


Fabbriche che chiudono, operai trincerati sui tetti, giovani senza speranze.
Pare che in Italia ci siano circa 2 milioni di disoccupati ed una quantità incalcolabile di depressione.
Io stesso ero francamente preoccupato e deciso a buttarmi giù dal tetto della baracca nella quale vivo. Caduta che non avrebbe causato molti danni visto che il tetto sarebbe comunque crollato ancor prima di poterci poggiare un piede. Questo fino ad oggi.

Leggendo la mia consueta rassegna stampa mattutina, ho avuto la bellissima notizia di 12 connazionali che la disoccupazione proprio non sanno cosa sia. A quel punto ho cominciato a chiedermi se davvero esista la crisi o è invece tutta colpa delle perfide Cassandre che da più di un anno non fanno altro che disseminare panico, frustrazione e voglia d’eutanasia. Questi 12 fortunatissimi connazionali, sono la dimostrazione lampante che in Italia il lavoro c’è e che basta solo esser volenterosi e perseverare. I 12 han tutti un lavoro in comune, che non consiste nell’andare in giro a diffondere la parola del Verbo, ma bensì star seduti nell’aula di un palazzo chiamato Montecitorio e fregiarsi della qualifica di Onorevoli. E un lavoro stimolante e di enorme utilità, ma pare che insoddisfatti dalla routine e dallo stipendio un po’ magro, i 12 compatrioti abbiamo, riuscendoci, trovato altri lavori per ammazzare un po’ la noia e arrotondare lo stipendio.

La maggior parte d’essi han trovato sistemazione come presidenti di Provincia. Un lavoro assai richiesto che gli extracomunitari non vogliono fare. Altri si son dovuti accontentare del peggio pagato posto di sindaco, posizione che invece interessa molto alle badanti bielorusse clandestine. Per poter essere allo stesso tempo a Roma e negli altri rispettivi luoghi di lavoro si servono di un segreto tanto caro a Padre Pio: la bilocazione. Che non ha nulla a che vedere con l’edilizia ma permette di trovarsi in due luoghi allo stesso tempo. Altri hanno scelto l’opzione “Visconte”: si divide il proprio corpo in due e si manda la parte buona in un ufficio e la parte cattiva in quello dove i dipendenti ci stanno più sulle scatole. Infine c’è il caso più unico che raro di Daniele Molgora che, da vero padano, di lavori ne è riusciti ad avere ben 3: deputato, sottosegretario all’Economia e presidente della Provincia di Brescia. Si ignora la tecnica utilizzata per triplicare le sue presenze. Pare ci sia dietro la NASA.

lunedì 25 gennaio 2010

L'usanza del regalo

Nei paesi mediterranei la carta stampata è da sempre un settore in perenne crisi. Forse a causa della gran distanza che ci separa dai boschi svedesi, che rende più difficile e caro, l’approvvigionamento della carta o forse, molto più probabile, perché i cittadini del sud Europa sono, giustamente, assai più propensi ad investire l’euro e qualcosa che comporta l’acquisto del cartaceo, in birre o bicchieri di vino.

Per la maggioranza è assai più facile reperire l’informazione in tv. Notizie accondiscendenti, edizioni che passano rapidamente dalla politica allo sport, con Billy, il cane da pastore che ha trovato la via di casa da solo dopo 3 anni di smarrimento, come intermezzo. Con un po’ di fortuna magari una bella gnocca come mezzobusto.

Ed è per questo che, gli editori più scaltri, farciscono i loro quotidiani e le loro riviste di gadget, inserti, cadeaux e quant’altro. Sicuramente al cliente continuerà ad importargli una mazza del settimanale trotzkista, ma sarà ben disposto al suo acquisto se accompagnato da un libro di ricette regionali russe e andrà ancora più a ruba se in regalo si dovesse riceve: “Dalla Rivoluzione d'ottobre al trattato di pace di Brest-Litowsk”, best-seller degli anni ruggenti.

Ovviamente ogni giornale ha le proprie tradizioni e la propria linea editoriale. Così succede che in Spagna, un famoso quotidiano nazionale, più nostalgico di Pio IX che di Lenin, faccia accompagnare la propria edizione domenicale dall’edizione settimanale in lingua spagnola di un periodico straniero: “L’Osservatore Romano”.
Sedici pagine di graffiante giornalismo nel più puro stile inglese.
Notizie di grande interesse. Sfogliandolo ci si rende conto degli eclatanti scoop al suo interno.

Solo grazie ai suoi provetti giornalisti sappiamo che venerdì 15 gennaio il Santo Padre ha ricevuto in udienza don Philippe Dupont, abate dell’abbazia di Saint-Pierre de Solesmes o che ha nominato Vescovo titolare di Matara di Numidia e ausiliare dell’arcieparchia di Addis Abeba il presbitero Abba Lisane-Christos Matheos Semahun. Nello stesso quotidiano il discorso tenuto dal Papa durante la sua ultima visita alla sinagoga romana: “Cristiani ed ebrei hanno le stesse radici …. A noi spetta lavorare affinché rimanga sempre aperto lo spazio del dialogo, del rispetto reciproco, della crescita nell’amicizia…” In effetti in Vaticano si lavora a qualche beatificazione. Poi sul finire l’ultimo articolo che ci ricorda che Sua Santità ha benedetto la statua di santa Rafaela Maria del Sagrado Corazon. Insomma cose contundenti.

Ci sarebbe da ringraziare il coraggioso giornale spagnolo che ci regala la possibilità di leggere il bollettino Vaticano in un Paese così pericolosamente laico e sul baratro del relativismo.
Ovviamente gli altri quotidiani nazionali pare siano in grande subbuglio ed alcuni, secondo indiscrezioni, stanno gia preparando la contromossa. In dirittura d’arrivo le edizioni in lingua spagnola de : L’ Osservatore Hamish, Parola di Odino, La Voce dei Templari e Il Corriere del Gran Sum Mun Zum.