venerdì 26 febbraio 2010

Tanto gentile e tanto onesta pare



Oggi, probabilmente a causa del Sole splendente e l’illusione di una vicina primavera, mi sono svegliato con una voglia smisurata di poesia, dolcezza e prosa rilassante.

Apro Pavese, ma non riesco ad andare avanti, lo trovo troppo ripetitivo. Non mi sorprende il suo suicidio.
Passo a Keats, sperando di soddisfare col grande poeta inglese la mia necessità. Anche stavolta sono costretto a chiudere il libro. Troppo estetico, stucchevole e manierista. Fortunatamente lasciò i suoi cari a soli 25 anni.
Decido che certamente troverò il piacere della lettura con Garcia Lorca, quantomeno per rendere omaggio al paese che mi ospita. Niente da fare, altra delusione. Troppo avanguardista, incomprensibile. Capisco perché i franchisti lo fucilarono.

Malinconicamente insoddisfatto, decido di ricorrere all’ESTREMA RATIO. Mi ero ripromesso di variare le mie abitudini letterarie, ma alla fine torno sempre all’ovile e mi son visto costretto a sfogare il mio appetito leggendo i sonetti di una nuova corrente del “dolce stil novo” : il “nuovissimo dolce stil novo”, meglio conosciuto come “Commenti dei lettori del Giornale.”

Ecco alcuni esempi di aulica prosa:

1) che la Gandus fosse una criminale togata non vi erano dubbi e presto la vedremo in galera assiema a tutta la banda di criminali che da troppi anni risiede in quel di Milano.

2) ai signori ignoranti comunisti gli voglio fare presente che non portiamo l'anello al naso cosa che invece fate voi .quei perfetti gentiluomini che credevate dicessero ci siamo sbagliati tante scuse ? poveri illusi allora si protegge la casta lasciando alle persone in malafede come voi il dubbio vi stà bene cosi? Tenetevelo.

3) Quello che mi rode maggiormente è che i miei soldi (quelli del canone tv) vadano nelle tasche di questa gente: Santoro, Travaglio e compagnia. Quello che ci meritiamo noi Italiani sarebbe proprio una bella dittatura, allora si che sarebbero dolori! Per tutti naturalmente ..... ma per certa gentaglia.

4) Più lo guardi e più desideri espatriare......santoro essere immondo, sembra quasi che la televisione sia sua, con quell'aria da ego sum, patetico, ma ancor più patetici forse siamo noi che lo guardiamo, a meno che non lo prendiamo come un programma comico.

5) Non vedo quella trasmissione per partiggianeria, ma stamane a leggerne la critica di quella di ieri sera non trovo i nomi di Marrazzo, di Vasco Rossi nè di qualc'uno di quegli angeli che dedicano la vita a salvare dal baratro questi srt...zi che, in nome della modernità non solo si rovinano e muoiono loro, ma ammazzano i loro cari. Capisco che per il tuo tipo di trasmissione vanno bene i "fuori", ma a tutto c'è un limite. Se ti do del tu non è per amicizia, ma per schivo. Sii uomo con le cosidette una volta nella tua vita.

6) Santoro è da ....galera!!!Lo sa che tutti (dico tutti) coloro che sacrificano la loro esistenza per salvarei drogati diconi che il buonismo non serve,anzi è controproducente?E Celentano...che figura di ...!

7) Dobbiamo dare atto a questi MASCALZONI, di saper rigirare i fatti a loro favore. Per questi moralisti, è giusto essere drogati, pedofili,sfruttatori,clandestini,ladri,prostitute ecc. .Gli unici *******I sono le persone oneste, quelle che questi criminali non prendono neanche in considerazione. La normalità, per questi FALLITI SINISTROSI, è la trasgressione della peggior specie.Trovano attenuanti ad ogni criminale,spacciatore,fuorilegge, purchè sia di sinistra o simpatizzante.Se il PD è fondato su questi energumeni, poveri noi, quando dovessero tornare a far danni al governo.Guarda caso, il "grande"morgan, l'indomani della sua demenziale dichiarazione, s'è iscritto al PD; fulgido esempio d'immoralità.

8) Il tempo è galantomo, giustizia e fatta. Dopo l'assoluzzione di Mils sarà assolto anche Silvio alla faccaccia di tutti i comunisti che lo perseguitano. Non capisco pero perchè i giudici sono stati condanati a risarcire solo 250.000 euri a Berlusconi mi somiglia che il danno è stato molto più grosso. Paladino della Libertà.

Che eleganza, che sintassi, che controllo del dolce idioma. A quando l’Opera omnia?

domenica 21 febbraio 2010

Meno male che



“A far l’amore in tutti i modi, in tutti i luoghi in tutti i laghi in tutto il mondo l'universo che ci insegue ma ormai siamo irraggiungibili…” canticchiavo insaponandomi i polpacci. Il motivetto si è appiccato all’emisfero destro come quando, ancora tredicenne, imparai a memoria l’ode “A Luigia Pallavicini caduta da cavallo”. Valerio Scanu, coda da puledro e look gallurese, è diventato uno dei miei miti. Il ragazzo deve copulare più e meglio di un topo comune.

Dio, patria, famiglia. Per Santa Emerenziana! Tutti a fare il filo alle sorelle Marinetti, mentre per il Lungo, il Corto e il Pacioccone (al secolo Savoia, Pupo e l’altro proprio non saprei) solo snobismo a volontà. L’Impero ha bisogno di gente così. Testo impegnatissimo e accompagnamento patrio. Le quattro sgallettate avvolte nei colori nazionali sono l’esempio per le Figlie della Lupa del domani.

Ma siccome “Ogni scarrafone è bello ‘a mamma soia”, il mio preferito in assoluto è Marco Mengoni. Re matto, lupo e rondine. Stile altamente trasgressivo, irresistibile ed ammaliante nei movimenti, Anna Oxa con asso di bastone, interpretazione fresca e adolescenziale. Vado in visibilio quando, con autentico virtuosismo, modula la voce e la fantasia accelera per capire cosa stia dicendo. Farinelli ha trovato il suo vero successore.

sabato 20 febbraio 2010

Arco Si Arco No



Ormai da 29 anni, l’evento stella del febbraio madrileno è la fiera internazionale d’arte contemporanea alias ARCO. Come richiesto dal protocollo e dal glamour dell’evento, caccio fuori dall’ armadio la mia divisa radical chic e cerco di darmi un’aria interessata ed interessante. Solo un gadget proprio non riesco ad indossare, gli stupidissimi occhiali in pasta nera e cristalli neutri, che ogni oligofrenico al passo coi tempi indossa nel disperato tentativo di darsi un fastidioso aspetto intellettual-artistoide.

Organizzo con solerzia il mio pellegrinaggio come qualsiasi devota che si rechi al Santuario del Divino Amore, ma non per vedere le opere in esposizione. Stazionare davanti ad una scatola vestita con una camicia da boscaiolo, un Erwin Wurm in vendita per modici 33000 euri, provoca alla vista lo stesso effetto che produce all’udito l’ascolto della canzone di Pupo ed Emanuele Filiberto. C’è pero un motivo che da solo val bene lo spostamento: la fauna, quella moltitudine pittoresca che vaga con aria d’intenditore tra le varie ciofeche che galleristi e presunti esperti cercano di spacciarci per arte.

Il primo orgasmo si verifica già alla porta d’entrata. Veder passare Sir Norman Foster e Lady consorte, psichiatra riconvertita in esperta d’arte, è qualcosa che riesce a lasciarmi senza parole. Quell’ aria sostenuta da chi ha un bastone proprio non dovrebbe stare, non ha prezzo. Una apparizione fugace, vestiti strettissimi, pochi passi e subito dentro l’auto scura d’ordinanza. Bye bye.

La magia continua dentro e da il meglio di se. Riesco quasi a convincermi di esser parte della società più selezionata del Paese. Piume di fagiano in testa, sosia di Crudelia Demon, ascots e fazzoletti da taschino come se piovesse, diamanti, figli di papà con pantaloni al posto delle camicie e magliette come mutante, l’importante è essere bizzarri. Persino Almodovar, ordinariamente tamarro, riesce a farmi credere di essere un dio dello stile.

Eppure la categoria che più adoro sono i galleristi. Cosi trendy, cosi curiosi, cosi creativi. Mi chiedo sempre dove compreranno i loro vestiti, chi sono i loro parrucchieri, cosa mangeranno. Loro sono il mio mito, il modello perenne al quale malamente mi ispiro. Mi avvicino a Juana De Aizpuru, decana delle galleriste e mix esplosivo Vanna Marchi-Iva Zanicchi. Lei la porterei volentieri a casa, chiedo il prezzo, la signora non è in vendita, e allora rimango indeciso se comprare il carrello della spesa capovolto, commovente, o il video “Satelliti”: stronzi che riproducono il sistema solare in un water, strabiliante.

lunedì 15 febbraio 2010

Te Deum laudamus



Non sono particolarmente cristiano, anzi, credo di appartenere a quel morbo sempre più esteso che solitamente viene identificato, in gergo “Vatican-Apostolico”, come RELATIVISMO. Questa fastidiosa tendenza che mi obbliga, mio malgrado, a dubitare di verità assolute mettendole criticamente in discussione, è crollata impietosamente davanti all’inesplicabile fenomeno verificatosi questa mattina e che quasi mi obbliga a credere, senza se e senza ma, nei Miracoli ( con la emme maiuscola). Paola Binetti ha lasciato il PD. Se non avessi avuto 20 cm di neve all’uscita di casa mi sarei recato, trepidante, in processione al santuario più vicino.

L’onorevole proprio non ce l’ha fatta più a resistere alla continua delegittimazione sofferta, e la certezza di sapere che le sue idee non contano niente all’interno dei democratici ha colmato la misura. La Teodem, (parola che, in un paese grigio e politically correct come l’Italia, sta per integralista cattolico) augurandosi che altri compagni di partito seguano la sua audace mossa, si trasferisce nel più che rispettabile UDC.

Si comprende che convivere e veder crescere quotidianamente la deriva zapaterista di personaggi come Rosy Bindi, D’Alema, Bersani, Letta o Gentiloni deve essere stato fonte di angoscia diaria.
Sicuramente la Binetti si troverà più a suo agio con alcuni dei suoi nuovi compagni di partito, come Vito Bonsignore condannato per corruzione, Salvatore Cuffaro, condannato dalla Corte d’Appello di Palermo per favoreggiamento aggravato o il divorziato Casini. Questa si che è gente con la quale un cattolico può socializzare rimanendo in pace con la propria coscienza.

Devo, nonostante tutto, ammettere che certi addii hanno l’amaro in bocca e che spesso ci rendiamo conto dell’importanza di certe cose solo quando non le abbiamo più a portata di mano. Non so proprio chi sarà adesso a farmi da modello quando avrò bisogno di punire le mie birichinate.

venerdì 5 febbraio 2010

Aberrante aberrazione




Bisognerà pur ammetterlo: questo mondo è sempre più popolato dai peggiori soggetti che il genere umano abbia mai generato. Omicidi, ladri, truffatori, pedofili, assassini seriali, rapitori, narcotrafficanti, mafiosi, trafficanti d’organi, stupratori, estortori e delinquenti di ogni tipo che, quotidianamente e giustamente, la Chiesa Cattolica Apostolica Romana fustiga senza mezzi termini.

Esiste tuttavia un collettivo alquanto fastidioso e pericolosissimo che, nonostante le continue malefatte di cui si macchia, continua a godere di simpatie e pacate protezioni: gli omosessuali.

Fortunatamente per noi puntualmente si leva alta la voce di qualche porporato che ci racconta, a date alterne, le aberrazioni di cui si macchiano questi peccatori seriali. E confortante leggere ogni tanto le dichiarazioni di certi vescovi, coraggiosi don Chisciotte, che con le loro parole ci fanno sentire un po’ meno soli in questa valle di lacrime.

Ci rincuora sapere che sempre ci saranno dei solerti difensori del principio divino “Adamo+Eva” come il vescovo emerito di Grosseto Babini che, con parole commoventi e cosi attuali, ci ricorda che: "La pratica conclamata della omosessualità é un peccato gravissimo, costituisce uno scandalo e bisogna negare la comunione a tutti coloro che la professino, senza alcuna remora, proprio in quanto pastori di anime. Io non darei mai la comunione ad uno come Vendola". Scandaloso che cotanto peccatore si possa presentare alle future elezioni regionali pugliesi. Prego San Nicola affinché protegga la Puglia da una tale minaccia.

Ancor più emozionanti e cariche di spirito cristiano le parole del vescovo di Lucera-Troia Zerrillo, che con vero acume politico intravede la pericolosità, non solo degli omosessuali ma anche delle leggi contro l’omofobia: "Io non le ritengo giuste in quanto non é mai assimilabile, dunque omologabile, ciò che é la normalità, ovvero la famiglia eterosessuale fondata da uomo e donna e quella omosessuale che famiglia non é, per la semplicissima ragione che non é in grado di ottemperare alla riproduzione. L'atto sessuale é volto a questo e non alla ricerca di lussuria". Prego Sant’Anna affinché si quadruplichi il numero delle donne incinte.

Ma il vero apice della chiarezza e della reale mostruosità che rappresenta un rapporto tra persone dello stesso sesso ce lo fornisce ancora una volta Babini,che si dimostra con queste parole il più saggio vescovo italiano degli ultimi 150 anni: "Mi fa ribrezzo parlare di queste cose e trovo la pratica omosessuale aberrante, come la legge sulla omofobia che di fatto incoraggia questo vizio contro natura. I vescovi e i pastori devono parlare chiaro, guai al padre che non corregge suo figlio. Penso che dare le case agli omosessuali, come avvenuto a Venezia, sia uno scandalo, e colui che apertamente rivendica questa sua condizione dà un cattivo esempio e scandalizza". Prego San Giuseppe affinché i padri siano sempre più solerti nell’uso della cinghia.

Ora dopo tanta genialità, saggezza e solerzia le mie parole potrebbero risultare prive di alcuna autorità, per questo spero che qualche vescovo della bella provincia italiana possa farle sue e mettere in pratica il mio consiglio: che ve ne pare della bella, antica e cristiana pratica del falò?. Lo dico solo perché, molti di questi omosessuali pare siano dei recidivi e non si pentirebbero mai que questo “orribile difetto”.